
29 Set Il fotovoltaico tandem arriva al 30% di efficienza
Un gruppo di ricercatori è stato in grado di portare la tecnologia del fotovoltaico tandem oltre il 30% di efficienza. Si definisce fotovoltaico tandem un impianto composto da celle solari formate da due semiconduttori con diverse ampiezze di banda. In questo caso stiamo parlando di celle perovskite/silicio a quattro terminali.
Il risultato è stato presentato durante l’ottava conferenza mondiale sulla conversione dell’energia fotovoltaica (WCPEC-8) a Milano ed è stato ottenuto combinando l’emergente cella solare di perovskite (certificata in modo indipendente) con le tecnologie convenzionali delle celle solari al silicio.
TNO, TU Eindhoven, imec e TU Delft, questi gli autori della ricerca, partner di Solliance, hanno migliorato sensibilmente quanto raggiunto a luglio dai colleghi del Laboratorio fotovoltaico dell’EPFL in collaborazione con il centro di innovazione CSEM, che avevano reso noto di aver raggiunto un’efficienza del 31,25% con un’architettura 2 terminali. La ricerca condotta dai partner Solliance ha compiuto un passo in più, arrivando a 4 terminali (4T). In questi dispositivi tandem l’unità superiore e quella inferiore funzionano indipendentemente l’una dall’altra, il che rende possibile l’impiego di diverse celle inferiori.
Come funziona
“La tecnologia PERC commerciale, così come l’eterogiunzione o TOPCon oppure il fotovoltaico film sottile a base di CIGS, possono essere implementate in un dispositivo tandem 4T senza quasi nessuna modifica alle celle solari”, spiega Solliance in una nota stampa. “Inoltre, l’architettura a quattro terminali semplifica l’implementazione di tandem bifacciali per aumentare ulteriormente la resa energetica”.
Per raggiungere il loro risultato i ricercatori hanno migliorato prima le prestazioni delle celle in perovskite semitrasparente, realizzando un’area di 3 mm2 con un’efficienza del 19,7% (valore certificato in maniera indipendente). “Questo tipo di cella solare presenta un contatto posteriore altamente trasparente che consente a oltre il 93% della luce del vicino infrarosso di raggiungere il dispositivo inferiore”, spiega il dottor Mehrdad Najafi di TNO. Quest’ultimo è una cella solare in silicio a eterogiunzione larga 20 mm2. L’unità è dotata di “passivazione superficiale ottimizzata, ossidi conduttivi trasparenti e contatti frontali placcati in Cu”, aggiunge a Yifeng Zhao, dottorando presso TU Delft.
Non è la prima volta che la perovskite dimostra grandi potenzialità nel campo del fotovoltaico. Recentemente, infatti, si è parlato delle sue caratteristiche ferroelettriche che la rendono in grado di interagire autonomamente con la luce solare.
Fonte: hwupgrade.it